Come usare i fondi di caffè nell’orto: ecco i benefici e limiti

Di solito, dopo aver preparato il caffè, i fondi vengono gettati nell’umido. In realtà, questi scarti rappresentano una risorsa preziosa per chi possiede un orto. I fondi di caffè, infatti, possono essere impiegati come concime naturale, ma è importante sapere che non apportano solo vantaggi: esistono dei limiti e delle precauzioni da rispettare nel loro utilizzo. Ecco tutto ciò che è fondamentale conoscere prima di aggiungerli al terreno dell’orto.

I benefici dei fondi di caffè

Lungi dall’essere semplicemente un rifiuto, i fondi di caffè possono rivelarsi estremamente utili per l’orto. Sono ricchi di sostanze nutritive e, proprio per questo motivo, rappresentano un ottimo concime naturale per piante, ortaggi e alberi da frutto. Possono essere impiegati sia per le piante ornamentali che per le colture orticole e fruttifere.

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Ma quali sono le sostanze che rendono i fondi di caffè così preziosi? Oltre ad azoto, potassio e fosforo, che migliorano la fertilità del suolo, contengono anche magnesio, rame, calcio, manganese, zinco e ferro, tutti elementi fondamentali per la salute di orto e giardino. Tuttavia, è essenziale non eccedere nell’uso e conoscere le modalità corrette di impiego, per ottenere benefici senza rischiare effetti indesiderati.

Spesso si pensa che i fondi di caffè aumentino l’acidità del terreno, ma dopo la preparazione della bevanda il loro pH tende a essere piuttosto neutro. Nonostante ciò, è importante informarsi anche sui possibili effetti collaterali di un uso eccessivo, così da sapere quando è opportuno utilizzarli e quando invece è meglio evitarli.

Gli effetti collaterali dell’uso di fondi di caffè nell’orto

Come già accennato, i fondi di caffè sono ricchi di nutrienti, tra cui l’azoto. Tuttavia, questo elemento non è immediatamente disponibile per le piante, poiché deve essere prima trasformato dai microrganismi presenti nel terreno. Se si aggiungono i fondi direttamente al terriccio, si rischia di favorire una proliferazione eccessiva di questi microrganismi.

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Questo processo può portare a una temporanea sottrazione di azoto alle colture, rallentando la crescita delle piante. Inoltre, la caffeina residua nei fondi può anch’essa ostacolare lo sviluppo delle colture. Perciò, se non utilizzati correttamente, i fondi di caffè possono trasformarsi da alleati a potenziali nemici delle piante dell’orto. È quindi fondamentale imparare a dosarli e a impiegarli nel modo giusto.

Il metodo più efficace per sfruttare i nutrienti dei fondi di caffè consiste nell’aggiungerli al compost. In questo modo, si contribuisce anche al riciclo sostenibile dei rifiuti organici. Unendo i fondi di caffè ad altri materiali compostabili, come bucce di frutta o sfalci d’erba, si ottiene un compost ricco e bilanciato, ideale per nutrire le piante e migliorare la struttura del terreno.

Come fare la pacciamatura con i fondi di caffè

I fondi di caffè possono essere utilizzati anche per la pacciamatura. Aggiunti al mix di materiali che, decomponendosi, arricchiscono il terreno, contribuiscono a renderlo più fertile. Inoltre, la pacciamatura con fondi di caffè svolge una funzione repellente nei confronti di numerosi insetti e animali, grazie al loro aroma sgradito.

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Basti pensare a formiche, lumache, limacce e talpe, che possono causare danni alle colture: uno strato di fondi di caffè può aiutare a tenerli lontani. Anche i gatti, notoriamente attratti dalle aiuole, tendono a evitare le zone trattate con i fondi, proteggendo così le piante da eventuali danni.

In definitiva, i fondi di caffè si rivelano estremamente versatili e multifunzionali nell’orto. Invece di gettarli via, possono essere riutilizzati per arricchire il terreno e come efficace repellente naturale contro insetti e animali che potrebbero compromettere le colture.

Cosa non concimare con i fondi di caffè

Sebbene i fondi di caffè offrano numerosi vantaggi, è importante sapere che non sono adatti a tutte le colture. Dopo la preparazione del caffè, il loro pH tende a diventare neutro, mentre da freschi sono più acidi. Alcune piante, però, non tollerano bene né l’acidità né l’apporto di questi fondi.

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È il caso delle specie che prediligono un terreno già acido o di quelle che non sono acidofile, come broccoli, pomodori, ravanelli e girasoli. In questi casi, l’uso dei fondi di caffè può risultare controproducente e danneggiare le colture: meglio evitarli per queste varietà.

Tuttavia, i fondi di caffè non devono essere necessariamente buttati: possono trovare impiego anche in casa, ad esempio come ingrediente per uno scrub naturale, nell’impasto dei biscotti, come repellente contro le formiche o per assorbire i cattivi odori negli ambienti domestici.

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